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Il distacco della retina è un evento estremamente pericoloso per la visione e rappresenta una vera e propria emergenza oculistica.
In condizioni normali, la retina è adesa al fondo oculare e riceve ossigeno e nutrimento dalla rete vascolare della coroide attraverso le cellule dell’epitelio pigmentato retinico.
Quando la retina si stacca dal fondo dell’occhio, i fotorecettori presenti nella porzione di tessuto coinvolta dal distacco perdono contatto con l’epitelio pigmentato retinico e vengono privati del nutrimento e dell’ossigeno di cui hanno bisogno.
In questa circostanza, coni e bastoncelli non sono più in grado di svolgere correttamente la loro funzione e si viene a determinare un importante deficit visivo. Se non si interviene in modo adeguato e tempestivo, i fotorecettori vanno incontro a morte cellulare e il deficit visivo si trasforma in perdita permanente della visione.
Causa del distacco della retina
Il distacco di retina può verificarsi come conseguenza di una rottura retinica o di un foro maculare, ma anche come complicanza della retinopatia diabetica proliferante. In alcuni casi il distacco della retina può essere causato da un trauma oculare.
Dopo i 40-45 anni d’età, il corpo vitreo subisce delle trasformazioni chimico-fisiche che ne determinano la contrazione e il conseguente distacco dal fondo dell’occhio. Questo fenomeno è comune e solitamente si risolve spontaneamente senza causare problemi.
In alcuni casi, però, il vitreo rimane adeso alla retina tirandola verso l’interno dell’occhio e se questa trazione perdura nel tempo o diventa particolarmente intensa può verificarsi una rottura retinica. Quando si ha una rottura retinica il vitreo si infiltra sotto la retina determinandone lo scollamento dal fondo oculare e il progressivo distacco.
Se, quando si contrae, il vitreo rimane adeso alla macula, la parte centrale della retina, si determina una condizione nota come trazione vitreo-maculare. Anche in questo caso il problema può risolversi da solo, ma se la trazione persiste nel tempo, o aumenta, si può avere la formazione di un foro maculare che, similmente a quanto avviene per le rotture retiniche, può favorire un distacco di retina.
Sintomi
Tra i sintomi del distacco della retina possiamo trovare
- i lampi di luce (flash), causati dalla formazione di strappi retinici;
- la comparsa improvvisa di un gran numero di corpi mobili, dovuti all’emorragia che può verificarsi in concomitanza con lo strappo retinico;
- ombreggiatura nel campo visivo periferico o sensazione di avere una tenda grigia che passa davanti alla visione, dovuta ai lembi di retina distaccata che vengono a trovarsi nel cammino ottico della luce all’interno dell’occhio.
Questi sintomi non indicano necessariamente che il distacco di retina sia già avvenuto o sia in atto, ma sono sicuramente sintomi importanti che richiedono l’attenzione urgente da parte di un oculista poiché potrebbero essere premonitori di un distacco di retina.
Diagnosi
In presenza di sintomi premonitori o sospetti si deve eseguire una visita approfondita con esame del fondo oculare, unitamente a esami strumentali in grado di fornire informazioni dettagliate sullo stato della retina e programmare un eventuale intervento chirurgico o parachirurgico.
Tra gli esami strumentali più idonei troviamo
- la tomografia a coerenza ottica (OCT) ad alta risoluzione, per analizzare ogni singolo strato retinico e quantificare l’eventuale infiltrazione di vitreo sotto la retina;
- l’ecografia B-scan, per valutare eventuali punti di trazione del vitreo sulla retina;
- la retinografia ultra wide field, per documentare la presenza di eventuali lesioni retiniche periferiche e, nel caso, decidere se intervenire mediante un trattamento parachirurgico, come il laser, o mediante un vero e proprio intervento chirurgico, quale il cerchiaggio o la vitrectomia.
Trattamento
Il distacco della retina deve essere trattato prontamente, anche se solo con un’iniziale e limitata infiltrazione di vitreo.
Se il distacco è circoscritto e ben evidenziabile alla lampada a fessura, si può ipotizzare un trattamento parachirurgico con un laser fotocoagulativo. Questo trattamento crea una “saldatura” intorno alla zona retinica interessata in modo da isolare la lesione.
Nel caso in cui il distacco di retina sia molto esteso, è necessario sottoporre immediatamente il paziente a un intervento chirurgico di cerchiaggio e/o di vitrectomia. Nella maggior parte dei casi quest’ultima risulta l’opzione ottimale anche per non indurre difetti refrattivi (miopizzazione) post-operatori.
Il cerchiaggio consiste nell’applicare una bandelletta di silicone intorno al bulbo oculare, più precisamente sulla sclera in prossimità dell’equatore, per facilitare il riaccollamento della retina al fondo dell’occhio. Quando il cerchiaggio da solo non riesce a risolvere il distacco di retina, si può praticare una variante della tecnica chirurgica che prevede anche un piombaggio, ossia l’inserimento di parti in silicone aggiuntive in corrispondenza della rottura retinica per promuoverne la richiusura.
Il cerchiaggio è l’opzione ottimale per i pazienti giovani poiché, agendo esternamente al bulbo oculare, evita il rischio di indurre la comparsa precoce della cataratta, come accadrebbe con la vitrectomia.
La vitrectomia è un intervento chirurgico mirato ad asportare il vitreo, la causa della trazione che pone la retina a rischio di formazione di un foro o di una rottura retinica, o che l’ha provocata. Se il distacco di retina è già avvenuto, l’intervento di vitrectomia permette di riposizionare in tempi brevi la retina sul fondo oculare, in modo da evitare che i fotorecettori vadano incontro a un processo degenerativo irreversibile che determina cecità.
Poiché il distacco di retina è sempre un evento di grande pericolosità per la visione, in caso di comparsa improvvisa di sintomi premonitori quali flash e ”mosche volanti” è necessario effettuare un controllo oculistico, in particolar modo in presenza di miopia elevata (e quindi di probabili degenerazioni retiniche), di un pregresso intervento di cataratta, di un distacco di retina già avvenuto nell’altro occhio o di familiarità per questa patologia.
Patologia e trattamento in video
Risposte alle domande più frequenti
Quali sono i sintomi del distacco della retina?
I sintomi causati dal distacco di retina sono riassumibili in:
- visione di macchie nere fisse
- lampi luminosi (fosfeni)
- visione offuscata soprattutto se ad essere interessata è la regione centrale (macula)
- corpi mobili (miodesopsie)
- scotoma che copre una parte del campo visivo come una tenda scura
Cosa provoca il distacco della retina?
Il distacco di retina rappresenta una delle principali emergenze in oculistica. Questa condizione è causata dalla separazione dello strato esterno, l’epitelio pigmentato, da quello interno, retina neurosensoriale.
Come vede una persona con distacco della retina?
Un soggetto con distacco di retina riferisce comparsa di:
- lampi luminosi
- percezione di macchie nere fisse nel campo visivo
- corpi mobili oltre ad una zona d’ombra percepita come una tenda scura.
Quanto dura l'intervento per il distacco della retina?
L’intervento chirurgico per il distacco di retina ha una durata che oscilla tra un’ora e le tre ore e viene eseguito in anestesia locale. La terapia chirurgica è consigliabile tutte le volte in cui il distacco interessa un’ampia zona della retina oltre che la parte centrale della retina (macula).
Cosa non fare con distacco della retina
È consigliabile astenersi da sforzi fisici nelle prime settimane dopo l’intervento di distacco di retina. La convalescenza varia tra le quattro e le sei settimane. Inoltre, i tempi di recupero sono variabili a seconda dall’estensione del distacco e dal tempo intercorso dall’evento al momento dell’insulto chirurgico.
Quali sono i fattori di rischio del distacco della retina?
Esistono alcuni fattori, intrinseci e estrinseci, che possono predisporre al distacco di retina, tra cui i più frequenti sono:
- miopia di grado moderato e severo;
- traumi oculari;
- distacco posteriore del vitreo;
- complicanza di interventi di chirurgia oculare (ad esempio intervento di cataratta);
- patologie infiammatorie (ad esempio uveite);
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