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Sindrome dell’Occhio Secco

Indice

L’occhio secco è una patologia oculare causata da un’alterazione quantitativa e / o qualitativa del film lacrimale, il sottile strato di liquido che lubrifica e protegge la superficie esterna dell’occhio in contatto con l’ambiente esterno: la cornea e la congiuntiva. L’occhio secco è una condizione comune e non grave ma che, se sottovalutata o non diagnosticata, può portare a fastidiose alterazioni della superficie oculare.

Il film lacrimale è un elemento di grande importanza. Questo idrata e lubrifica la superficie oculare proteggendola dal danno meccanico derivante dal continuo sfregamento con l’interno delle palpebre durante l’ammiccamento. A comporre il film lacrimale sono la ghiandola lacrimale principale, quelle lacrimali accessorie, le cellule caliciformi congiuntivali e le ghiandole di Meibomio. I secreti di ognuno di questi organi concorre in maniera diversa alla sua formazione.

Le alterazioni quantitative del film lacrimale possono essere causate da un difetto di produzione o da un’eccessiva evaporazione del film lacrimale. Spesso questo avviene d’estate per la presenza dei mezzi di condizionamento che possono determinare una micro-abrasione della superficie oculare durante le fasi di ammiccamento palpebrale. A lungo andare questo genera un vero e proprio micro-trauma.

Immagine di occhio secco

Una diminuzione del film lacrimale si verifica anche in presenza di infiammazioni quali blefariti o congiuntiviti; dall’utilizzo eccessivo di lenti a contatto; da una riduzione della secrezione dovuta all’invecchiamento; dall’assunzione di determinati farmaci; da una carenza di vitamina A; da un utilizzo eccessivo di colliri. In casi più rari la sindrome da occhio secco può essere la manifestazione oculare di malattie sistemiche di tipo autoimmuni, come ad es. nel caso della Sindrome di Sjögren.

Il film lacrimale è composto da tre strati: lo strato acquoso, secreto dalle ghiandole lacrimali principali e accessorie; lo strato lipidico, più esterno, secreto dalle ghiandole di Meibomio, e lo strato mucinico, secreto dalle cellule caliciformi congiuntivali.

Sintomi

Le persone affette da occhio secco possono presentare diversi sintomi. Molto comune è la sensazione di avere un fastidioso corpo estraneo nell’occhio che porta il paziente a sfregarseli ripetutamente, instaurando così un pericoloso circolo vizioso.

Altri sintomi dell’occhio secco sono bruciore e aumentata sensibilità e irritabilità alle condizioni ambientali. Questa sensazione si presenta in presenza di fumo ma anche di vento o movimenti vorticosi dell’aria. Anche le variazioni esterne della temperatura sono difficili da sopportare per le persone affette da occhio secco perché la superficie oculare risulta infiammata dal continuo micro-trauma che si verifica durante le fasi di ammiccamento dell’occhio determinato dal deficit del film lacrimale.

Molto spesso i pazienti che si lamentano di un’eccessiva lacrimazione sono in realtà pazienti affetti da ipolacrimazione, ossia una secrezione di film lacrimale insufficiente. Le lacrime riflesse prodotte dai soggetti affetti da ipolacrimia sono prevalentemente, se non unicamente, a componente acquosa. Questo determina una veloce evaporazione delle lacrime stesse che non riescono a sopperire alla funzione mancante del film lacrimale.

Fattori di rischio

Esistono diversi fattori di rischio per l’occhio secco. Innanzitutto l’età poiché con l’invecchiamento le mucose tendono a lubrificarsi con sempre minore efficienza. Il secondo fattore di rischio è l’appartenenza al genere femminile, più colpito da questa patologia rispetto al genere maschile a causa di variazioni o alterazioni dell’assetto ormonale.

Anche una carenza di vitamina A e di omega-3 nella dieta possono rappresentare un fattore di rischio importante per l’occhio secco. Altri fattori sono la bassa umidità, l’aria troppo calda o troppo fredda e l’utilizzo di colliri per il glaucoma. Quest’ultimi possono generare secchezza oculare a causa dei conservanti in essi presenti o per l’azione intrinseca dei principi attivi contenuti nel farmaco.

Diagnosi dell'occhio secco

Riproduci video

Oggigiorno esistono diversi esami che permettono di diagnosticare la presenza di occhio secco, essi si basano sulla valutazione quantitativa e qualitativa del film lacrimale. Un test comune per diagnosticare l’occhio secco è il test di Schirmer. Questo test determina il livello di produzione lacrimale misurando il menisco di liquido che si forma su una sottile strisciolina di carta bibula inserita tra la rima palpebrale inferiore e il bulbo oculare.

I test con coloranti vitali quali il rosa bengala ci permettono di evidenziare abrasioni o desquamazioni della superficie dell’occhio dovute a scarsa lacrimazione. Il test del tempo di rottura o break up time (BUT) è un test qualitativo del film lacrimale. Il test più affidabile per valutare la presenza di occhio secco è il test dell’osmolarità del film lacrimale eseguito in studio grazie a un dispositivo denominato Osmolarity TearLab.

Donna che si somministra del collirio

Nel caso di un’alterazione unicamente quantitativa del film lacrimale, la terapia più semplice consiste nella chiusura dei puntini lacrimali inferiori e/o superiori per bloccare il deflusso delle lacrime, ciò viene realizzato mediante l’inserzione di minuscoli tappi in collagene o silicone; i tappini in collagene permettono di ottenere una chiusura temporanea dei puntini lacrimali. Invece i tappini in silicone permettono di avere una chiusura a lungo termine. In alcuni casi si può optare di ricorrere alla chirurgia per chiudere i puntini lacrimali in maniera definitiva.

La mancanza di cure per l’occhio secco può determinare complicanze molto fastidiose e, nei casi più estremi, persino un danno corneale permanente di tipo cicatriziale, pertanto in presenza dei sintomi descritti precedentemente e in particolare di lacrimazione eccessiva, è bene rivolgersi a uno specialista in grado di eventualmente diagnosticare e trattare questa patologia oculare.

Una volta diagnosticato, l’occhio secco può essere gestito facilmente e l’eliminazione dei disagi e del pericolo di complicanze associati a questa patologia permetterà al paziente di ritrovare una buona qualità di vita e di vista.

Distacco di retina giganteDistacco di retina postoperatorio cerchiaggio

Patologia e trattamento in video

Risposte alle domande più frequenti

I principali sintomi dell’occhio secco sono:

  • Bruciore agli occhi
  • Visione sfuocata
  • Sensazione di avere un corpo estraneo negli occhi
  • Eccessiva lacrimazione

La cura dell’occhio secco prevede l’uso di colliri lubrificanti per la superficie oculare ai quali si associa una terapia farmacologica formulata con diversi principi attivi.

Nella fase acuta di secchezza si predilige l’uso di corticosteroidi che riducono lo stato infiammatorio causato dall’occhio secco. Per ridurre l’infiammazione è possibile somministrare anche le ciclosporine, che presentano minori effetti collaterali rispetto ai cortisonici.

Nel caso di una forma di occhio secco di tipo evaporativo è possibile associare colliri antibiotici, soprattutto tetracicline.

Associata alla terapia topica, il medico oculista può consigliare alcuni trattamenti specifici per la secchezza oculare come tappini lacrimali, luce pulsata, lenti a contatto sclerali e probing.

L’occhio secco non trattato può facilmente divenire cronico. In questo caso i sintomi oculari di bruciore e dolore oculare, visione sfuocata e lacrimazione tendono a presentarsi durante tutta la giornata, incidendo negativamente sulla qualità di vita delle persone.

Inoltre la cronicizzazione dell’occhio secco può portare all’insorgenza di cheratiti e ulcere corneali, compromettendo la visione.

La durata della sindrome dell’occhio secco è variabile, può durare da alcune settimane a diversi mesi.

Inoltre, la presenza di uno o più fattori di rischio come menopausa, uso di lenti a contatto, pregressa chirurgia oculare e patologie autoimmuni possono acutizzare i sintomi della secchezza oculare, rallentandone la guarigione.

Le persone che soffrono di occhio secco hanno la necessità di proteggere gli occhi da:

  • vento
  • fonti di calore e raggi UV

Questi fattori possono seccare ulteriormente la superficie oculare.

È consigliabile quindi utilizzare occhiali da sole filtranti capaci di limitare la quantità di raggi UV che arrivano ai nostri occhi, proteggendoli al tempo stesso da agenti esterni. 

Per la diagnosi della sindrome dell’occhio secco è necessario sottoporsi ad una check-up oculistico specifico.

Durante la visita saranno eseguiti esami lacrimali al fine di ottenere parametri sulla quantità e qualità della lacrima, fondamentali per il medico oculista per predisporre una terapia personalizzata a seconda della forma di occhio secco riscontrata.

Per ridurre i sintomi arrecati dall’occhio secco è consigliata una dieta ricca di alimenti contenenti vitamina A (pomodori, carote, peperoni, latte e formaggi), una molecola fondamentale per la funzione visiva e con un’azione protettiva sull’epitelio corneale.

Inoltre, anche i cibi contenenti acidi grassi (frutta secca, olio d’oliva, pesce azzurro e verdure a foglia verde) hanno una forte azione di contenimento dello stato infiammatorio causato dall’occhio secco.

Tra gli altri rimedi naturali utilizzati per l’occhio secco di tipo evaporativo possono essere effettuati impacchi di acqua calda posti sulle palpebre. Sarà necessario applicare un lieve massaggio per permettere al calore di far sciogliere i lipidi contenuti nelle ghiandole lacrimali di Meibomio.

I bambini che soffrono di secchezza oculare possono stropicciare spesso gli occhi, ammiccare di frequente, avvertire prurito e rossore oculare. I sintomi di secchezza oculare possono acutizzarsi soprattutto dopo l’uso prolungato di PC e device elettronici.

L’occhio secco evaporativo è caratterizzato da un’aumentata evaporazione della lacrima dalla cornea causato da un danno a carico delle ghiandole di Meibomio.

La forma acquosa di occhio secco, invece, è caratterizzata da un’insufficiente produzione lacrimale lasciando asciutta la superficie corneale.

Non sono riportati rilevanti effetti dannosi sulla superficie oculare con l’uso di lacrime artificiali monouso. Le molecole conservanti presenti in molti colliri, tuttavia, possono sensibilizzare la superficie oculare portando ad arrossamenti e prurito.

Al contrario, se i colliri cortisonici vengono utilizzati per periodi prolungati si può determinare un aumento della pressione oculare e l’opacizzazione del cristallino (cataratta).

È possibile seguire alcuni accorgimenti al fine di evitare l’insorgenza dell’occhio secco o di ritardarne l’insorgenza:

  • se utilizzi quotidianamente lenti a contatto, non superare le sei ore giornaliere. Rimuovile sempre prima di fare la doccia, prima di andare a dormire e sulla spiaggia
  • utilizza lacrime artificiali tutti i giorni, anche in associazione alle lenti a contatto, per lubrificare la superficie corneale
  • limita l’uso di PC e altri device elettronici. Fai una pausa dagli schermi ogni venti minuti
  • evita ambienti con un basso tasso di umidità;
  • indossa lenti da sole protettive e filtranti per proteggere gli occhi da forte vento e agenti atmosferici
  • assumi alimenti ricchi di vitamina A e acidi grassi insaturi
  • esegui quotidianamente una corretta pulizia palpebrale: questo eviterà la contaminazione e la successiva proliferazione degli acari della pelle che provocano blefariti

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